Ti sei mai chiesto perché le tue carote comprate al supermercato sembrano campionesse olimpiche di bodybuilding?
Grossissime, lucide, apparentemente perfette, ma quando dai il primo morso, ecco la triste verità: sapore zero, nutrienti pochi.
Quasi una truffa arancione, non trovi?
Ebbene, caro mio, non ti stanno ingannando solo gli occhi, ma anche lo stomaco.
Quelle belle carote piene d’acqua e bombate di azoto non hanno niente a che vedere con il sapore e i nutrienti che la Natura potrebbe realmente offrirti.
Ti sorprenderà sapere che questo problema non riguarda solo le carote.
Tutti gli ortaggi cresciuti troppo in fretta grazie a fertilizzanti sintetici sono poco più che contenitori d’acqua, gonfiati d’azoto, ma vuoti di nutrienti veri.
E sì, forse riempiono il carrello, ma non certo il tuo corpo.
Non credi sarebbe il caso di ripensare un po’ il tuo modo di vedere e di coltivare?
Ma aspetta un attimo, non ti sto dicendo di tornare all’età della pietra o di coltivarti tutto quello che mangi.
Il mio intento è farti riflettere, e magari incuriosirti con qualcosa di veramente interessante e un po’ rivoluzionario: i funghi.
Già sento le tue proteste: “Funghi? Quei cosi strani che sbucano nel prato dopo una pioggia e che mia nonna diceva sempre di non toccare perché fanno male?”
Esattamente quelli. O meglio, non proprio quelli, perché il fungo che vedi è solo il corpo fruttifero, il frutto di un lavoro nascosto sotto i tuoi piedi che non immagini neppure.
Sai che circa il 90% della biomassa presente nel suolo è costituita proprio dai funghi?
Sorprendente, vero?
Tutto quel che vediamo in superficie è soltanto la punta dell’iceberg, il risultato finale di una complessa rete di filamenti bianchi, chiamati micelio, che corre sotto terra, collegando piante, alberi e ogni altra forma di vita vegetale in un’immensa rete sotterranea di collaborazione.
Proprio così, ho detto collaborazione.
Altro che competizione sfrenata, altro che “vince il più forte”: nella Natura reale, fuori dalla nostra visione antropocentrica, funziona benissimo il gioco di squadra.
Piante e funghi lo sanno bene, collaborano da milioni di anni attraverso la simbiosi, scambiandosi nutrimenti essenziali per sopravvivere e prosperare.
Forse anche tu hai visto quei funghi a mensola sugli alberi e hai subito pensato: “Ecco, questo fungo maledetto mi sta uccidendo la pianta!”
Ma sei sicuro che sia proprio così?
In realtà, molti funghi trascorrono anni all’interno degli alberi in perfetta simbiosi, sostenendone la salute, finché non arriva il momento di dire “ciao”.
E a quel punto, quando li vedi spuntare, la pianta è già al tramonto e i funghi stanno solo svolgendo il loro ruolo naturale, quello di trasformare la morte in nuova vita.
Se ci pensi, senza i funghi saprotrofi, il nostro mondo sarebbe invaso da legna, foglie e detriti organici.
I funghi fanno il lavoro sporco, rimettendo in circolo la materia organica e rendendo possibile nuova vita.
Un lavoro che pochi di noi vorrebbero fare, ma che dovremmo almeno imparare ad apprezzare.
E sai qual è il paradosso?
Che proprio noi giardinieri, amanti della terra, siamo stati educati a vedere nei funghi soprattutto nemici da combattere, da estirpare, da sterminare con ogni mezzo.
Eppure, la percentuale di funghi realmente parassiti, dannosi per le nostre piante, è minima rispetto alla grande maggioranza che invece è benefica, collaborativa o semplicemente innocua.
Allora, perché questa micofobia generalizzata?
Beh, forse perché ci spaventa ciò che non vediamo.
E i funghi, nascosti sotto terra, sono misteriosi, invisibili e dunque sospetti. “Chissà cosa combinano lì sotto,” ci diciamo.
E la risposta è semplice: ci aiutano, anche se noi non lo sappiamo.
Pensa ai funghi simbionti, chiamati micorrize.
Questi “microrganismi buoni” aiutano le radici delle piante ad assorbire più nutrienti e acqua, rendendole più forti e sane.
Se coltivassimo le piante in collaborazione con questi funghi, avremmo meno bisogno di fertilizzanti sintetici, otterremmo cibo più sano e gustoso, e i nostri terreni non finirebbero desertificati.
La questione è proprio questa: oggi l’agricoltura convenzionale è diventata un’industria estrattiva.
Vediamo i campi arati come fossero miniere, pensiamo che un terreno morbido sia automaticamente fertile, ignorando che così stiamo distruggendo tutto l’ecosistema sotterraneo che rende realmente produttiva la terra.
E qui torniamo al nostro amico azoto: sì, lui fa crescere le piante velocemente, ma non più ricche o nutrienti.
È come gonfiare un palloncino: il volume c’è, ma dentro è vuoto.
Se il tuo obiettivo è mangiare qualcosa di veramente nutriente e gustoso, devi andare oltre questo sistema.
Ed è qui che la micologia può diventare rivoluzionaria.
Qualcuno dice che siamo nel mezzo di una nuova rivoluzione industriale guidata proprio dai funghi.
Forse siamo semplicemente all’inizio di una riscoperta di ciò che la natura ha sempre saputo fare meglio di noi.
Pensa solo alla crisi del fosforo: lo sapevi che tra 50 anni potremmo non averne più abbastanza per coltivare il cibo come facciamo oggi?
Eppure, il fosforo abbonda naturalmente nel terreno, solo che è intrappolato.
Chi può aiutarci a liberarlo e renderlo disponibile? Sempre loro, i funghi.
Quindi, invece di bombardare il terreno con concimi sintetici, invece di vivere come soldatini di una guerra chimica al ribasso, potremmo imparare a lavorare insieme a questi straordinari organismi.
Ti sembra fantascienza?
Beh, pensa che qualcuno sta già creando materiali da costruzione biodegradabili grazie ai funghi, mentre altri li usano per bonificare terreni contaminati o per creare antibiotici naturali.
Insomma, potremmo stare ore a parlarne.
Ma quello che vorrei che ti portassi via da questo articolo è una riflessione semplice: e se smettessimo di combattere ciò che non capiamo, e cominciassimo invece a collaborare?
Forse scopriremmo che sotto ai nostri piedi, nascosta dalla nostra ignoranza, c’è una vera miniera d’oro naturale, sostenibile, e incredibilmente più intelligente di noi.
Pensaci, la prossima volta che mordi una carota super-pompata d’azoto.
Autore: Roberto Massai
Natural Garden Designer & Tutor