Skip to main content

Hai presente quei giardini verdi lussureggianti, dove non pende mai una foglia?

Presto potrebbero essere soltanto un ricordo.

 

Molti giardini, fino ad oggi, sono stati mantenuti con acqua e prodotti chimici, fin dai primi giorni del loro realizzo.

Quante volte ho visto colleghi stendere il prato a rotoli o mettere a dimora piante allevate in contenitore nei periodi più caldi dell’estate.

Tanto c’è acqua in abbondanza.

Questo è lo spirito che anima molti giardinieri ancora oggi.

E in meno che non si dica hanno avuto bisogno di fare trattamenti fungicidi, sia per le piante che per il prato.

D’altronde  le condizioni ideali per la proliferazione delle malattie sulle piante sono il caldo e gli alti tassi di umidità.

 

Molte gestioni  così risultano essere più la causa che la cura di molti mali.

“Non si preoccupi signora, ci pensiamo noi a debellare tutto!”

Ecco la soluzione, risolutiva e impattante: l’importante è tamponare.

Ci fosse mai  qualcuno che si informa dei prodotti che vengono distribuiti, del reale bisogno, degli effetti collaterali che si manifestano sia nel breve che nel lungo termine.

Se un giardiniere fa un trattamento nel tuo giardino dovrebbe avere almeno il buon senso di avvertire te e pure il vicinato.

Hai mai visto qualcuno apporre la segnaletica relativa necessaria?

 

Prova a immaginare: un giardiniere  viene a casa tua. tutto “scafandrato”,  a dare qualche porcheria  anche solo  per debellare le zanzare.

Faresti finta di niente, subito dopo, come se il giardiniere non ci fosse mai stato?

In tanti si comportano così, ignari dei rischi o minimizzandoli.

Invece sarebbe buona cosa  stare a debita distanza dalle zone trattate, per svariati giorni.

Molti dei prodotti che, con tanta leggerezza, sono stati dati in passato e forse anche tutt’ora, sono risultati poi addirittura cancerogeni.

 

Per non parlare poi del fai da te.

In certi casi si rasenta l’assurdo.

Molte persone maneggiano sostanze tossiche con una tale disinvoltura, senza rendersi minimamente conto dei rischi  cui vanno incontro.

Sia per loro stessi, durante la somministrazione, sia per i bambini e  gli animali domestici, molto più vulnerabili degli adulti per  determinati veleni.

 

Mi sono domandato spesso: perché?

Non si potrebbe  accettare la morte di qualche pianta, sostituibile facilmente, invece di mettere a repentaglio la salute propria e quella della propria famiglia?

Ci deve essere una qualche spinta emotiva potente alla base.

Possibile che sia solo l’ego?

Oppure il rifiuto della minima perdita o sconfitta?

O voler avere il controllo su tutto, come per dimostrare la raggiunta onnipotenza?

 

Ormai tanti giardini  concepiti, realizzati e mantenuti, ad ogni costo, solo per soddisfare il proprio ego, hanno gli anni contati.

Saranno sopraffatti da estati sempre più roventi e non basterà più neppure sprecare l’acqua perché saranno, a quel punto, flagellati da malattie e parassiti sempre più violenti e resistenti.

Il clima ha già preso la rotta del cambiamento e, secondo molti esperti, anche se da domani cessassimo ogni emissione di C02 in tutto il mondo, il clima continuerebbe comunque a peggiorare.

Ormai abbiamo innescato un processo irreversibile e potremo soltanto sperare, se saremo lungimiranti e virtuosi, di ridurne gli effetti.

 

Per questo ti esorto a porre, fin da subito, il tuo giardino ai ripari.

Se hai intenzione di realizzare e  rinnovare il tuo giardino,  puoi  decidere di renderlo resistente  alle criticità  cui potrebbe essere esposto.

Ricorda, nel prossimo futuro i giardini saranno un toccasana.

Come potremmo mai  farne a meno?

Un giardino  sostenibile può esistere solo con un proprietario consapevole e un giardiniere virtuoso.

Quando sono la stessa persona tanto meglio.

 

E’ per questo che mi sto impegnando con tutti i mezzi a diffondere il più possibile questi concetti.

Occorre  che i giardini siano concepiti in modo che possano resistere in autonomia e contribuire, a loro volta, a mitigare il clima che sarà sempre più  imprevedibile.

Abbiamo bisogno di creare oasi che possano dare riparo e ristoro a tutta la biodiversità, fatta di animali, insetti, piante, microrganismi,  senza la quale diventerebbe improbabile la vita, anche per la nostra stessa specie.

Albert Einstein lo aveva ipotizzato: basterebbe la sola scomparsa degli insetti impollinatori, in primis le api, per estinguere la razza umana in una manciata di anni, per scarsità di cibo.

Avevi mai pensato che la nostra esistenza può dipendere anche solo da poche specie di insetti?

 

E’ giunto il momento di pensare meno al bello e più all’utile, meno all’effimero e più al duraturo, meno a noi stessi e più al bene comune.

 

Abbiamo la fortuna di essere connessi a livello globale  e di conoscere tutto in tempo reale.

E’ ora di lasciare stare le sciocchezze e iniziare a pensare un po’ alle cose serie.

Come è possibile continuare a fare finta di niente, come se non ci fosse un domani?

E come possiamo sperare che  la svolta  arrivi da chissà dove, ad opera di chissà chi?

Purtroppo, a pensarla così, ancora non siamo in tanti.

 

Se ti soffermi un attimo a riflettere, puoi renderti conto che i presupposti ci sono tutti e che iniziare a pensare ed agire in quest’ottica potrebbe essere la decisione più saggia e lungimirante che tu possa prendere.

Valuta bene quello che ti sto dicendo e la possibilità che ti sto offrendo, perché siamo già molto in ritardo.

 

Il tuo giardino può avere gli anni contati come pure potrebbe diventare  la tua salvezza.

Le sorti del tuo futuro giardino puoi deciderle soltanto nel presente e puoi iniziare fin da subito.

Perché il futuro dipende pure da te, a cominciare dal tuo giardino.

 

 

AUTORE: Roberto Massai 

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

Giardino Futuro - i 10 fondamenti del giardinaggio sostenibile

Prima di andare

Hai già scaricato la guida gratuita?

I 10 FONDAMENTI DEL GIARDINAGGIO
DEL FUTURO