Sostenibilità, ormai ci siamo abituati a sentirla in ogni dove.
Risuona ovunque: nelle pubblicità in televisione, sugli scaffali dei supermercati, nelle sale riunioni, sugli articoli di giornale.
Sta diventando la parola più usata e strumentalizzata dell’ultimo decennio.
Tu conosci davvero il significato profondo di sostenibilità?
Ti sei mai soffermato a interiorizzare e farlo tuo?
Tranquillo, già il fatto che la tua curiosità ti abbia portato fin qui, ti pone diversi passi avanti ai più.
Il marketing della sostenibilità
Sai cos’è il green washing?
Oggi ci riempiamo la bocca di termini come ambiente, natura, biodiversità, sostenibilità ambientale, sostenibilità economica, verde, green, ecologico, a impatto zero e via dicendo.
Agitare una bandiera è facile.
Combattere per un ideale fino a rimetterci tutto, pure la vita è tutt’altra cosa.
Come si fa a diventare sostenibili dall’oggi al domani?
Forse perché è il trend del momento.
E’ un buon modo per emergere sulla concorrenza, in un mercato che più saturo non potrebbe essere.
Ci sarà pure chi si è svegliato di soprassalto e reso conto che lo sfruttamento intensivo delle risorse, cui stiamo sottoponendo il pianeta, non può certo durare con questo ritmo.
E’ normale farlo solo adesso?
I primi moniti ambientalisti, che mettevano in guardia sugli effetti che stiamo già avvertendo, erano degli anni 60.
Perché sono stati eclissati e presi poco sul serio dai governanti?
Forse per ragioni economiche?
Per non frenare quello che era uno sviluppo senza precedenti, che ha permesso l’arricchimento di molti, in modo veloce e cospicuo.
E’ facile restare abbagliati, sai.
Nel mio piccolo posso dirti che nonostante sia nato in un paesino di campagna da una famiglia umile e legata alla terra, nonostante l’abbia studiato più volte a scuola,
ho passato gran parte della mia vita pensando alle piante come risorse da spremere: ortaggi, frutti, vino, olio, miele, quintali di legna da ardere, pali per la vigna o materiale da segheria.
Solo negli ultimi 20 anni ho maturato la consapevolezza che mi ha portato a cambiare prospettiva e vedere le piante come esseri viventi.
Quanta consapevolezza potrà mai avere un ragazzo che è nato e vissuto in un contesto cittadino, tra l’asfalto ed il cemento, abituato a trovare sempre tutto sugli scaffali dei negozi?
A questi ritmi servirebbero più di due pianeti, come il nostro, da depredare.
Anche se non ci fosse il problema dell’inquinamento e del riscaldamento globale, viviamo in un sistema naturale chiuso, che ha il potere di auto rigenerarsi.
Ma in tempi molto dilatati.
Tu cosa pensi a riguardo?
C’è chi pensa che un sfruttamento così massivo possa durare all’infinito?
Potresti avere estrema fiducia nella tecnica e tecnologia e pensare che il futuro riserverà novità sorprendenti.
In fondo siamo capaci di creare meraviglie o di replicare ciò che la natura ci suggerisce.
Se ci pensi bene la maggior parte delle cose provengono tutte dalla terra, che le produce, o le ha prodotte e accantonate nelle profondità.
Noi uomini siamo solo dei bravi estrattori e trasformatori.
Nessuno è in grado di creare qualcosa dal niente, con un solo schiocco di dita.
Abbiamo bisogno di materie prime e di energia, oltre che di aria, acqua ed alimenti.
Non siamo neppure paragonabili ad un modesto filo d’erba, il quale riesce a vivere e riprodursi in modo autonomo grazie alla terra, all’acqua e alla luce del sole.
Ecco cosa significa sostenibilità.
Un filo d’erba può considerarsi sostenibile nel suo vivere?
Quando un’esistenza necessita di apporti minimi e non produce alcuno scarto, alcun rifiuto, allora può definirsi sostenibile.
Un filo d’erba a fine ciclo ritorna alla terra o diventa risorsa per altri esseri viventi.
In primis microrganismi, insetti e poi altre piante, altra erba.
La parola d’ordine potrebbe essere “circolare” piuttosto che sostenibile.
Adottare misure ecosostenibili è importante e necessario.
Difficile pensare in termini di sostenibilità, o meglio circolarità, quando il superfluo comanda l’economia mondiale.
Senza una consapevolezza comune, come faremo ad incamminarci verso una meta così ardua?
Avrebbe senso pensare di arrivare sulla vetta di una montagna senza nessuna voglia di camminare?
Tutte le più grandi conquiste iniziano con un primo semplice passo.
Serve comunque un chiaro obiettivo e la giusta determinazione per mantenere la rotta intrapresa.
Senza bruciare le tappe.
Altrimenti sarà come arrivare alla vetta in elicottero.
Un elicottero che ormai è in riserva di carburante da tempo.
Infatti è proprio il tempo che ci manca.
Occorre agire in fretta e fare ciascuno la propria parte.
Allora, ti sei fatto un’idea concreta sulla sostenibilità?
Un esempio “teorico” di sostenibilità.
La sostenibilità è un processo di “sviluppo sostenibile in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali
senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.”
Questa frase cosa ti suscita?
Non la trovi semplice e al tempo stesso genuina?
E’ la definizione data dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, divulgata dalla Oxford University Press di New York nel 1987.
Quanto pensi sia stata messa in atto da allora?
Se le belle parole non si traducono in fatti, i risultati sperati saranno di sicuro mancati.
Veniamo allora al mondo dei giardini.
Pensi che un giardino fatto con il pronto effetto, il prato a rotoli e piante esemplari possa essere considerato sostenibile?
Come si fa a pensare che il benessere abbia una crescita esponenziale, illimitata e che quindi i nostri figli potranno stare ancora meglio di così?
Per chi la pensa così è buona norma ostentare e strafare.
E come naturale conseguenza consumare e inquinare.
C’è pure chi pensa che basti visualizzare il proprio futuro per poterlo materializzare.
La chiamano legge di attrazione.
Sarà..
L’unica certezza è che chi riesce ad attrarre ricchezza in qualche modo la toglie dalle disponibilità di altri, presenti e futuri.
I tre pilastri della sostenibilità
E’ inutile parlare di ambiente tralasciando il sociale e l’economia. Gli inglesi hanno classificato questo concetto in tre “P”: people, planet, profit.
Su queste basi la sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato, di riuscire a conservarsi a un certo livello in modo indefinito.
Peccato che tutto il nostro teatrino quotidiano si regga su ciò che la terra sa darci.
Il concetto di sostenibilità nasce dall’ecologia e indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, biodiversità e produttività nel futuro.
Un processo si ritiene sostenibile quando è in grado di garantire che le risorse naturali siano impiegate con un ritmo che ne consenta la rigenerazione,
rispettando le comunità che le producono e considerando un bilancio economico di costi-benefici favorevole.
Per caso ci rientra il tuo giardino?
Dal concetto all’azione: ora tocca a te essere sostenibile
Adesso sono certo che vorrai scoprire quali sono le soluzioni per mettere in atto una vera rivoluzione verde e fare davvero la differenza.
E’ in questo che posso esserti di aiuto.
Possiamo cominciare dal tuo giardino.
Chiediti se è in grado di auto sostenersi o dipende da continui apporti di prodotti, sostanze, risorse come l’acqua, il tuo lavoro, i tuoi soldi.
Se ti dicessi che un giardino maturo, cioè passati i primi 5 anni dall’impianto, potrebbe quasi autoregolarsi da solo, senza alcun apporto, lo prenderesti in considerazione?
Se ti dicessi che meno cure fai al tuo giardino più, nel tempo, diventa forte, resistente a siccità e malattie, non ne faresti tesoro?
Certo per adottare simili gestioni occorre essere partiti con il piede giusto fin dall’inizio.
E’ comunque possibile andare in questa direzione con un giardino preesistente e adattarlo alle future condizioni climatiche avverse, in modo semplice e sostenibile.
Ricorda che per essere sostenibile per l’ambiente, il tuo giardino, deve esserlo prima per te.
Se ancora non lo avessi fatto ti conviene partire così.
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L’ho fatta apposta per te che tieni sia al giardino che al futuro dei nostri figli.
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In qualche modo dobbiamo pur incamminarci verso il nostro destino.
Il modo migliore per farlo è quello di partire, comodamente e in tutta consapevolezza, con il proprio giardino.
AUTORE: Roberto Massai
Natural Garden Designer & Tutor