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Si può trovare la bellezza in giardino pure nell’ incompletezza e nell’ imperfezione?

Ti stupirai, ma è possibile.

Anzi, non solo, è un traguardo ottimale.

Per realizzare un giardino di questo tipo puoi ispirarti alla teoria del Wabi Sabi giapponese.

 

Niente di più semplice e naturale.

 

Secondo il Wabi Sabi nulla è perfetto, nulla è permanente, nulla è completo.

La bellezza è quindi intrecciata con l’imperfezione e la sua caducità.

Si tratta di una visione del mondo fondata sull’accettazione della transitorietà delle cose.

La bellezza imperfetta e incompleta diventa così originale e unica.

 

Da qui il profondo legame con la terra e il piacere delle cose semplici e autentiche.

Senza dover desiderare altro per trovare soddisfazione.

Queste sono condizioni relative a tutti gli esseri viventi, noi compresi, e per questo legate alla vita e alla sua evoluzione.

 

Puoi applicare questo concetto alla natura in generale e al giardino in particolare.

 

Immagina di essere dentro un bosco con tantissimi alberi di dimensioni diverse perché appartenenti a età diverse, sviluppati da semi che provengono dalle piante intorno.

Ci sono tantissimi muschi che formano un compatto tappeto verde, soffice e vellutato, sulle rocce e sulle cortecce degli alberi nel sottobosco.

E poi ci sono erbe, piante e fiori di ogni tipo che nascono in modo casuale e spontaneo, senza alcuna progettazione.

 

Questo immenso giardino, magari con piccoli difetti naturali, appare paradossalmente armonioso.

Si tratta di uno spettacolo naturale, di certo non perfetto perché ogni albero è diverso dagli altri, ma comunque autentico.

Puoi vederne di alti, bassi, dritti, storti, esili e colossali, con muschi soffici, verdi, marroni, con una grande varietà di erbe e fiori.

 

Potremmo domandarci: chi ha progettato questo immenso giardino?

Sembra quasi che tutto segua un flusso vitale, dove è assente la mano dell’uomo che, in genere, tende a remare in direzione contraria.

Infatti progettare e creare giardini mettendo a terra fiori e piante in luoghi inappropriati, risulta essere una vera e propria forzatura.

Puoi realizzare un giardino ispirato dalla perfezione, con piante squadrate e allineate, con aiuole precise e regolari, ma apparirà sempre artefatto e mai armonioso.

E finirà per annoiarti.

 

Prova a immaginare un giardino di questo tipo e un altro ispirato invece alla  natura, simile a un bosco.

Che tipo di sensazioni ti suscitano?

Prova a cambiare prospettiva.

Fermati a pensare, rallenta e considera i dettagli delle realtà che ti circondano in tutte le loro sfumature.

 

Ti renderai conto che quegli elementi naturali del giardino spontaneo ti sembreranno rustici perché così appaiono a un primo impatto: asimmetrici, semplici, irregolari.

E poi comincerai a vedere oltre l’apparenza.

Occorre sensibilità ed esperienza per apprezzare il loro valore e cogliere la bellezza nell’imperfezione.

 

Riprendendo il concetto del Wabi Sabi riuscirai con il tempo ad apprezzare l’incompletezza del tuo giardino.

Un giardino creato in modo naturale rimarrà per sempre unico, al pari di ogni albero del bosco.

 

Che senso ha fare giardini con lo stampino, utilizzando piante omologate,  stereotipi fuori contesto e modelli ormai stantii?

Molto meglio se prendi spunto dalla natura.

Grazie all’accettazione arriverai ad apprezzare il suo fascino e provare amore al pari di una persona amata della quale si ignorano i difetti e si godono solo le qualità.

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

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