La bella stagione coincide con il risveglio della natura.
Le piate sono di verde brillante, i fiori di tanti colori sbocciano e attraggono insetti, i prati diventano distese di erba soffice e tenera, animali, rettili, insetti cominciano a farsi sentire e vedere sugli alberi, tra i cespugli.
Di fronte ad un simile spettacolo è facile che i tuoi figli ti abbiano chiesto: “con queste belle giornate non voglio stare in casa, mi porti a giocare ai giardini?”
Bella idea.
Ma dove portarli?
Non c’è certo l’imbarazzo della scelta perché sono davvero poche le aree verdi nelle quali portare i nostri bambini a giocare in libertà.
Per migliorare questa condizione serve cominciare a ragionare e intervenire il prima possibile.
Il primo parco naturale in Italia è stato il Gran Paradiso nel 1922 quando ancora non si parlava di biodiversità e conservazione della natura.
A quell’epoca la popolazione italiana era circa la metà di quella attuale, viveva nelle campagne, nelle colline e nel territorio montano.
La maggior parte delle persone era dedita alle attività agricole e non si sentiva di certo estraniata dalla natura.
Dall’ultimo dopoguerra c’è stata una forte e crescente urbanizzazione che ha utilizzato tanto suolo.
Strade e autostrade sono diventate la principale minaccia alla conservazione della natura.
Di recente poi la situazione si è pure aggravata con la continua costruzione di grandi aree industriali, artigianali e commerciali con i loro capannoni e relativi parcheggi.
E’ molto difficile trovare aree verdi, che sono ormai simili ad isole circondate da un mare di attività umane.
Lembi di natura stretti nella morsa di asfalto e cemento.
Poche sono le aree naturali rimaste in cui la mano dell’uomo non è così evidente.
Dove possiamo portare i nostri figli per abituarli al contatto con la natura?
E dove e come possiamo agire per incrementare queste aree verdi nell’ottica di un miglioramento dell’aria e quindi della vita?
La progettazione delle aree verdi non può avvenire a posteriori rispetto agli edifici ma in contemporanea, in modo da individuare le strategie che valorizzino parchi e giardini.
Questo a livello paesaggistico potrebbe rendere le città un minimo accoglienti anche per la fauna selvatica e di conseguenza migliorare il decoro urbano e l’attività turistica.
Si può iniziare ad agire anche a livello personale con il tuo giardino.
Puoi creare uno spazio di relax, di contatto con piante di vario tipo che attirino farfalle e insetti, il tutto in modo naturale e spontaneo.
Si può lavorare ad ogni livello per contribuire a incrementare la qualità della vita in città.
Sia che ti concedi un pomeriggio nel parco, una passeggiata lungo gli argini di un fiume, o la realizzazione di un giardino di proprietà, avrai modo di coinvolgere i tuoi figli in attività ricreative di elevato valore personale.
I ragazzi hanno un estremo bisogno di staccarsi dai loro strumenti tecnologici e connettersi, il più possibile, con la vita che fluisce là fuori, nel mondo reale.
E’ importante che facciano esperienze avventurose e che si sintonizzino con i cicli naturali.
A cominciare dall’alternarsi del giorno e della notte fino alle stagioni.
Fin tanto che resistono.
Autore: Roberto Massai
Natural Garden Designer & Tutor