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Ciao, esploratore della realtà e dell’assurdo.

 

Sì, hai letto bene.

Oggi ti invito a prendere un bicchiere di ironia e a venire con me in un viaggio che ci porterà attraverso le avventure più bizzarre e imprevedibili della nostra relazione con il pianeta Terra.

Preparati a scendere nella tana del coniglio dell’ecologia e a scoprire che l’umanità sta ballando un tango così audace con l’equilibrio dei sistemi naturali, che sembra che la saggezza sia diventata un’illusione tanto rara quanto una medusa con un cappello da chef.

 

Hai mai pensato a come mai la Terra non sembra il tuo classico bar paradisiaco, ma piuttosto un buffet smisurato di disastri ecologici?

Beh, l’equazione che risolve questo enigma è più semplice di una tabellina delle moltiplicazioni: siamo noi i colpevoli.

Abbiamo trattato il pianeta come se fosse una sorta di “all you can destroy”, lasciando dietro di noi un ambiente che addirittura farebbe arrossire qualsiasi cattivo di Hollywood.

 

 

E cosa ne dici della nostra straordinaria abilità nel dimenticarci dell’ambiente circostante?

 

C’è chi ha trasformato la distruzione ecologica in una forma d’arte, come se fosse un capolavoro da esporre nella galleria della disinformazione.

Continuiamo a ignorare la biodiversità, quel motore potente del nostro pianeta, con la stessa dedizione con cui le tartarughe attraversano le strade in cerca dell’amore, aspettando fino a quando suonerà l’ultima campanella.

 

 

E che dire della sfida di abbracciare il cambiamento?

 

L’abitudine è una coperta tanto accogliente quanto le pantofole dopo una lunga giornata.

Sembrerebbe che preferiamo una vita comoda anche a costo di mettere a repentaglio la nostra sopravvivenza.

Siamo cocciuti quanto un mulo che balla scatenato in pista, ignorando persino quando l’oceano di plastica ci saluta.

 

Ah, non possiamo certo dimenticare la nostra ineguagliabile abilità nel gestire risorse.

Abbiamo dimostrato una maestria incredibile nel trasformare alberi in rotoli di carta igienica e prati in parcheggi.

La nostra abilità di trasformare risorse in profitti è paragonabile a quella di un pinguino che improvvisa una sessione di snowboard sulle Alpi.

 

 

Ma non temere, amico mio, non è ancora tutto perduto.

 

Mentre scrutiamo l’orizzonte, possiamo trovare un barlume di speranza nelle straordinarie capacità dei media, delle tendenze e delle credenze.

È come convincere un gatto a indossare un abito da sera – una sfida difficile, ma assolutamente possibile.

 

In conclusione, caro esploratore, mentre navighiamo in questa folle sinfonia di scelte assurde e azioni discutibili, ricordiamoci che in qualche punto dobbiamo pur iniziare a fare la differenza.

Forse potremmo cominciare vedendo la natura come un tesoro da proteggere, piuttosto che come un territorio da saccheggiare.

 

Ti auguro un viaggio avventuroso e illuminante nella realtà e nell’assurdità.

 

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

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