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Ciao, sono Roberto, il tuo guru del giardinaggio sostenibile.

Oggi parliamo di una cosa che tutti vogliamo fare almeno una volta nella vita, con o senza pollice verde: mettere a dimora le nostre piante.

Sì, esatto, piantare.

Non si tratta solo di scavare una buca e buttare dentro la pianta, ma c’è tutto un rituale, un’arte.

O meglio, un procedimento che, se non seguito, può trasformarsi in un disastro.

Hai mai piantato una pianta per poi vederla morire lentamente, con le foglie che diventano gialle e ti guardano come a dire: “Ma che mi hai fatto?”

Non preoccuparti, oggi ti guido passo per passo nel fantastico mondo della piantagione.

E lo facciamo con un pizzico di ironia, perché se non ci ridiamo sopra mentre affondiamo le mani nella terra, che gusto c’è?

 

Passo 1: La Scelta Del Terreno (Che non è mai semplice come sembra)

Immagina di voler piantare una pianta che non sopporta di nuotare in pozzanghere.

Il terreno giusto è fondamentale.

Come diceva mia nonna: “Le piante sono come noi, se le metti a letto bagnato si raffreddano”.

E indovina un po’? Aveva ragione.

La prima cosa da fare è controllare che il terreno dreni bene.

Come? Puoi mischiare un po’ di sabbia e ghiaia con la tua adorata argilla.

Sì, proprio come farebbe uno chef stellato con gli ingredienti di una ricetta segreta.

Argilla? Panico? No panic.

Se il tuo terreno è pesante come un mattone, armati di piccone, forca vanga, motozappa, pala e carriola.

Magari anche di un amico volenteroso.

Lavora il terreno come se stessi preparando un letto comodo per la tua pianta, perché, indovina un po’?

È esattamente quello che stai facendo.

 

Passo 2: La Profondità della Buca – Quanto Basta, Ma Non Troppo

Una volta che hai il tuo terreno pronto, arriva il momento magico: scavare la buca.

Ma quanto profonda deve essere?

E qui ti svelo un segreto da vero giardiniere esperto: non troppo profonda.

No, non stai seppellendo un tesoro, stai piantando una pianta.

E le piante non amano essere “affondate” nella terra.

Se la metti troppo giù, potresti farla soffocare.

Meglio tenerla un po’ alta, anche di qualche centimetro.

Sai quella sensazione quando ti mettono in un letto con un materasso troppo duro e un cuscino troppo alto?

Ecco, la tua pianta potrebbe sentirsi così se la seppellisci troppo.

Lasciala respirare, lascia che stia un po’ sopra il livello del terreno, specialmente se poi aggiungerai della pacciamatura (tipo corteccia di pino o ghiaia) che darà quel tocco finale al tuo capolavoro verde.

Passo 3: La Tua Amica Radice – Dalle Un’Occasione di Brillare

Ok, la buca è pronta, il terreno è soffice e drenante, ma ora c’è la parte fondamentale: le radici.

Non basta tirare fuori la pianta dal vaso come se fosse una vecchia camicia dall’armadio.

Le radici hanno bisogno di un po’ di attenzione.

Dai qualche colpetto al vaso per far uscire la pianta con delicatezza e, soprattutto, controlla che le radici non siano tutte arrotolate su se stesse come un nido di serpenti.

Se lo sono, niente paura.

Sgrana un po’ la base delle radici, come se stessi districando un gomitolo.

Questo le aiuta a espandersi nel terreno e a non rimanere lì impalate a pensare: “E ora dove vado?”

 

Passo 4: Pestare (Con Amore)

Una volta che hai piazzato la tua pianta nel suo nuovo habitat, non dimenticarti di darle una mano (anzi, un piede).

No, non sto dicendo di calpestarla, ma di assodare leggermente la terra intorno al pane di terra.

Perché? Per eliminare le sacche d’aria che potrebbero formarsi e fare sentire le radici come se fossero sospese in una bolla d’aria.

Due o tre pestate ben assestate, ma senza esagerare, e voilà.

La tua pianta ti ringrazierà crescendo forte e sana.

 

Passo 5: L’Importanza Dell’Acqua (Che Non È Mai Troppa… O Troppo Poca)

Ah, l’acqua, la vita.

Non pensare che basta annaffiare una volta e poi chi si è visto si è visto.

L’acqua è la chiave di tutto, ma attenzione: non esagerare.

Appena pianti, innaffia bene, ma non con una gomma a tutta pressione stile idrante dei pompieri.

Usa qualcosa di più delicato, come un annaffiatoio o una gomma con una bassa pressione.

L’acqua deve penetrare dolcemente nel terreno, raggiungere le radici e dare inizio alla magia.

Perché una pianta ben piantata ha sete, ma non vuole annegare.

Pensa a te stesso sotto la doccia: vuoi una bella cascata d’acqua calda, non un getto sparato a mille dritto in faccia, giusto?

 

Il Momento della Verità

E adesso, il momento clou.

Hai scavato, hai preparato il terreno, hai svasato con delicatezza la pianta, l’hai piantata alla giusta profondità, hai pestato la terra, hai annaffiato.

E ora? Beh, ora aspetti.

Perché il giardinaggio, amico mio, è una lezione di pazienza.

Non è come ordinare la pizza e aspettare che ti arrivi calda e fragrante in 30 minuti.

Le piante crescono a modo loro, nel loro tempo.

Ma fidati, quando vedrai la tua pianta crescere sana e rigogliosa, sarà come aver vinto la lotteria verde.

 

E Se Qualcosa Va Storto?

E se, nonostante tutto, la pianta comincia a languire?

Niente panico, succede anche ai migliori.

Forse il terreno non era giusto, forse l’hai piantata troppo profonda o troppo superficiale.

Ma sai cosa? Il bello del giardinaggio è che puoi sempre riprovare.

La natura è resiliente, e anche noi dobbiamo esserlo.

 

Quindi, cosa ne pensi?

Ti è venuta voglia di affondare le mani nella terra e provare tu stesso?

Fammi sapere com’è andata e, se ti sei trovato con la pala in mano a chiederti “Ma perché?”, sappi che è normale.

Fa parte del processo.

E ricordati sempre: il futuro del tuo giardino dipende anche da come metti a dimora le tue piante.

 

 

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

Giardino Futuro - i 10 fondamenti del giardinaggio sostenibile

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