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Risparmiare acqua in giardino è possibile

 

Come si fa a capire quanta acqua dare alle piante?

E come fanno certe piante a sopravvivere senza essere irrigate?

Belle domande.

Mi arrivano spesso tramite i vari canali e  meritano delle risposte.

Fino a poco tempo fa molti giardini sono stati irrigati a manetta.

Senza alcuna regola, se non quella dell’abbondanza.

 

Il clima estivo ha cambiato le carte in tavola.

Ha reso l’acqua una risorsa  scarsa e preziosa.

Diventa necessario capire come irrigare al meglio il  giardino senza che vada sprecata neppure una goccia.

Che fine fa l’acqua che usi per annaffiare il giardino?

 

Sai quanta acqua  necessitano le tue piante per sopravvivere?

Pochissima.

In media il 10% di quella che assorbono le loro radici.

E dove va a finire la maggior parte dell’ acqua?

Nell’atmosfera.

Insieme a quella che evapora direttamente dal terreno per effetto del calore solare, un’altra parte viene rilasciata dalla foglie durante il processo di fotosintesi.

Esce da piccolissimi fori, posti al di sotto delle foglie chiamati stomi, gli stessi da cui transitano ossigeno e anidride carbonica.

Questo processo permette alle piante di assorbire acqua dalle radici e regolare la temperatura.

Un po’ come la nostra sudorazione.

E’ per questo che si sta così bene all’ombra degli alberi in estate, dove l’aria sembra quasi climatizzata.

La somma dell’evaporazione dal suolo e della traspirazione delle foglie forma il fenomeno dell’evapotraspirazione.

Ecco dove va a finire tutta l’acqua che somministri al tuo giardino ogni giorno, soprattutto per il prato.

In cielo.

E prima o poi tornerà come pioggia.

Più o meno battente.

 

Come fare allora per evitare lo spreco di acqua?

 

E’ molto semplice.

Invece di adattarti alle necessità delle  piante esigenti potresti  orientarti su piante che siano già adattate al tuo contesto.

Senza forzature.

Alla natura piace autoregolarsi e tendere all’equilibrio.

Con milioni di anni di evoluzione alle spalle,  ha dotato tantissime piante della capacità di resistere bene anche in condizioni di caldo e siccità prolungati.

Stai già pensando a palme, cactus e i fichi di india?

Perché estremizzare fino a questo punto?

In Italia, come in tutto il bacino del mediterraneo, abbiamo la più ricca collezione di generi e specie.

Una biodiversità che molti sognano.

Compresa l’Inghilterra.

Basta osservare la natura e prendere spunto e il gioco è fatto.

Ci sono piante che con l’arrivo del caldo torrido rallentano il loro metabolismo ed entrano in una sorta di letargo.

Questo processo prende il nome di Estivazione.

Che fantasia.

In pratica, se annaffi spesso queste piante fai peggio che meglio.

Questo perché il caldo unito all’umidità costante è una miscela esplosiva per il proliferare delle malattie fungine.

Molte piante possono diventare un facile bersaglio.

Pure il prato all’inglese spesso  non ha scampo.

 

Ci sono tante strategie che le piante della macchia mediterranea hanno adottato per sopportare le condizioni inclementi del clima:

  • Radici capaci di penetrare in profondità
  • Sistemi di accumulo e riserva
  • Colorazioni grigio, verdi per riflettere meglio il sole
  • Tessiture e forme delle foglie atte a ridurre la traspirazione
  • Sostanze repellenti per insetti e altre piante concorrenti

In genere sono tutte piante che amano terreni sciolti, sabbiosi, con sassi più o meno grandi e posizioni in pieno sole.

Sembra quasi un controsenso.

Più sono resistenti alla siccità, più amano il sole e l’asciutto.

 

Una sola cosa le debilita.

L’acqua.

O meglio gli eccessi di acqua.

I ristagni  in Inverno rendono alcune piante meno resistenti al freddo e altre marciscono proprio.

In Estate, come ti ho già detto, esiste il rischio dei funghi e irrigare regolarmente diventa come gettare benzina sul fuoco.

 

Se pensi che siano piante strane o introvabili posso farti ricredere.

Scrivimi una mail  a robertomassai@giardinofuturo.it se vuoi una lista indicativa.

Sarò ben lieto di risponderti.

 

Anche il classico prato è tutt’altro che esente da queste problematiche.

 

Potresti optare per valide alternative al prato.

Oppure, gramigna tutta la vita.

Da quella comune che trovi nei campi mescolata a trifogli e margheritine, alle  gramigne selezionate impiegate nei campi da calcio e da golf.

Con pochissima acqua riesci ad avere un prato verde in piena Estate e fare pure tagli bassi, come la maggior parte dei robot automatici fanno.

 

Hai solo una caratteristica da digerire.

In Inverno ingiallisce, per poi tornare verde a Primavera.

Ma se ti guardi in giro in quella stagione anche la natura è tutta gialla o marrone.

Il prato giallo non stona affatto.

E poi ci sono diverse soluzioni e abbinamenti per farlo diventare un punto di forza, molto particolare.

Per  approcciare questo nuovo paradigma serve solo una cosa.

Cultura.

 

Comincia ad orientarti in modo consapevole  verso queste soluzioni.

Prima che ti venga imposto un cambio radicale dalle vicissitudini.

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

 

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