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Il risparmio idrico comincia dal terreno.

 

Il risparmio idrico è un aspetto moto importante della gestione delle risorse idriche.

Se nella tua zona, durante il periodo estivo, si presentano momenti di criticità dovuti alla penuria di acqua e al caldo eccessivo, l’acqua può diventare una risorsa davvero preziosa.

In simili contesti sprecare l’acqua per mantenere  i prati verdi o le aiuole fiorite comincia a diventare insostenibile.

Quando viene razionata l’acqua per gli usi quotidiani, vedere il proprio vicino di casa che la spreca, come se non ci fosse un domani, può fare imbestialire chiunque.

 

Anche se hai un pozzo, il discorso non cambia.

L’acqua che pompi non è tua, ma di una falda condivisa.

E’ un giacimento dal quale attingono sempre più utenti e che nel tempo si prosciuga in modo inesorabile.

 

Ben diverso se hai avuto il buon senso di prevedere sistemi di recupero e raccolta dell’acqua piovana.

In tal caso, tanto di cappello perché contribuisci anche a mitigare gli eventi estremi, sempre più frequenti, conosciuti con il termine “bombe d’acqua”.

C’ è da dire che, anche se di recupero, quest’acqua va comunque pompata e se non hai un sistema di produzione di energia solare o eolica non puoi definirti del tutto virtuoso.

 

Come fare allora per avere un giardino che resista alla calura estiva e non ti faccia rischiare il linciaggio da parte dei vicini rimasti a secco?

E’ molto semplice:

Tanto per cominciare abbandona anche solo l’idea del prato all’inglese.

Siamo in Italia, paese mediterraneo, non in Inghilterra.

 

Poi basterà che ti orienti verso soluzioni di stampo mediterraneo, ossia piante che ben sopportano queste condizioni estreme.

E non mi riferisco a palme da datteri, fichi d’india o cactus, come pensano i più.

Nel bacino del mediteranno abbiamo la fortuna di avere una delle maggiori concentrazioni di biodiversità al mondo.

Forse solo la fascia equatoriale è superiore, in termini numerici, ma comunque diversa e con maggiori esigenze.

 

La nostra flora si è adattata, nei secoli, a vivere in condizioni estreme, dalla sabbia nella spiaggia, agli affranti della roccia.

Ci sono piante per tutti i gusti e contesti.

Molte delle piante che vengono usate di consueto in molti giardini, rientrano in queste categorie e tanti giardinieri neanche  sono consapevoli, trattandole alla stregua di piante delicate  e pretenziose.

In questo modo, oltre a sprecare risorse preziose, come l’acqua, rischiano di farle ammalare più facilmente o le fanno crescere in modo spropositato, accorciandone la vita o imponendo continui interventi di potatura.

Con la scelta delle piante giuste, puoi fare la differenza.

 

Un altro aspetto fondamentale che devi considerare riguarda il terreno che hai sotto ai piedi.

 

Il terreno non è tutto uguale.

 A volte anche all’interno dello stesso giardino, specialmente se grande, possono esserci appezzamenti con differenti composizioni di terreno.

Oltre alla lavorabilità, più o meno gravosa, il terreno può avere una maggiore o minore attitudine a trattenere l’umidità, che poi potrà tornare comoda alla tue piante.

Questa caratteristica si chiama “capacità di campo”.

Un terreno con una capacità di campo adeguata può fornire alla piante l’acqua di cui hanno bisogno per crescere e svilupparsi.

Tuttavia una capacità di campo troppo alta o troppo bassa può causare seri problemi per le tue piante.

Quando è troppo bassa le piante possono soffrire per carenza, mentre un terreno con capacità di campo troppo alta può causare fenomeni di ristagno che portano all’asfissia delle radici per mancanza di ossigeno.

Questi due estremi equivalgono alla sabbia da un lato  e all’argilla dall’altro.

In mezzo si trovano infinite gradazioni e la soluzione ottimale è la presenza di giuste proporzioni tra i vari elementi del terreno.

E’ possibile fare delle correzioni su piccole superfici, ma è sempre opportuno  scegliere le piante che si adatteranno meglio alle condizioni del tuo caso specifico.

 

Non è facile, ma è la soluzione più furba da intraprendere.

 

Per esempio le piante mediterranee prosperano meglio in un terreno con bassa capacità di campo, cioè con un ottimo deflusso delle acque in eccesso.

Questo perché molte piante che resistono alla calura e a lunghi periodi di siccità hanno il limite di non sopportare lunghi periodi di gelo, soprattutto se hanno la terra intorno alle radici per lungo tempo bagnata.

 

Un buon sistema per migliorare la capacità di campo è la pacciamatura, ossia la copertura del suolo con materiale organico o lapideo.

Come avviene nel bosco, dove le foglie che cadono si decompongono nel tempo e contribuiscono a mantenere il suolo coperto.

Anche nel tuo giardino puoi utilizzare tutto il materiale di scarto per lo stesso scopo.

E il bello è che non ti costa neanche niente.

 

Pure le lavorazioni incidono molto sulla struttura e sulle capacità del suolo.

 

Utilizzare il metodo sbagliato e, soprattutto eseguire le movimentazioni quando non è il momento, possono danneggiare il terreno, fino ad esporlo alla perdita di fertilità e erosione da parte del meteo.

In caso di forti piogge, soprattutto in condizioni di pendenza, lo strato superficiale di humus viene perso, lasciando a nudo la parte più sterile. 

Il terreno non dovrebbe essere mai lavorato quando è troppo bagnato, gelato o riarso dal sole

 

Anche i passaggi con mezzi pesanti possono portare a un eccessivo compattamento.

L’utilizzo di attrezzi blasonati come l’aratro e la fresa,  irrinunciabili compagni di molti agricoltori e giardinieri, sono i maggiori responsabili della formazione di una suola sotterranea che diventa sempre più compatta e impenetrabile, limitando l’infiltrazione di acqua nelle falde profonde.

Ecco anche perché, poi in estate, c’è penuria di acqua.

Perché, nonostante piova molto in certi periodi dell’anno, quell’acqua se ne va dritta al mare portandosi con sé il terreno fertile, e talvolta fa danni con allagamenti e frane.

 

Se vuoi preservare l’acqua scegli bene il momento di messa a dimora delle tue piante.

 

Se pianti in autunno le radici hanno tutto l’inverno per allargarsi e potranno supportare meglio la crescita vegetativa dalla primavera successiva.

Se, invece, pianti a primavera, dovrai fare la balia alle tue piante per tutta la prima estate, perché avranno un apparato radicale assai modesto.

 

Infine, a patto che non si tratti di un terrazzo, limita o addirittura evita di allevare piante nei vasi.

Sono meno vitali e necessitano di irrigazioni assai frequenti, copiose e gran parte dell’acqua esce dai buchi del drenaggio e se ne va.

Oppure ristagna nel sottovaso e finisci per allevare le zanzare.

Come hai potuto leggere in questo breve articolo, i modi per ottimizzare la risorsa acqua ci sono e, se li metti tutti assieme, vedrai quanto ti semplificheranno la vita in giardino, permettendoti di goderne al massimo e in tutto relax.

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

 

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