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Da qualche anno  l’estate è sempre più calda.

Le alte temperature oltre ad essere insopportabili,  minacciano la nostra salute e quella del pianeta. 

È il caso di dire che viviamo in un perenne stato di febbre alta, altissima.

 

Durante i mesi più freddi (si fa per dire), tendiamo a dimenticarci che in realtà siamo nel bel mezzo di un gravissimo stato di surriscaldamento.

Se sei un amante degli sport invernali, avrai sicuramente provato profonda preoccupazione nel vedere le montagne sempre più spoglie dal manto di neve e i ghiacciai ridotti drasticamente nel giro di un solo decennio.

Oppure  ti sarà capitato di imbatterti nelle struggenti campagne del WWF o di Greenpeace, che mostrano i poveri orsi polari denutriti andare alla deriva sopra un minuscolo pezzo di banchisa.

Hai visto  come i ghiacciai   si staccano  a blocchi?

 

 L’inverno appena concluso (2020-2021) è stato tra i più caldi e secchi di sempre

 

Perché non piove più?

 

1 Temperatura.

Uno dei principali problemi delle poche precipitazioni e nevicate è causato dalla temperatura, di circa due gradi e mezzo sopra la media. 

Il surriscaldamento globale e la siccità sono un mix  che trascina il pianeta nel circolo vizioso di una morsa bollente.

 

2 Cambiamento climatico

Il normale ciclo dell’acqua è stato del tutto stravolto.

Le precipitazioni sono limitate a sporadici episodi annuali.

A volte cadono in modo violento e dannoso.

Poca pioggia significa anche poca neve che, per via delle alte temperature, non riesce a formarsi e quindi a sciogliersi in primavera per defluire nei corsi d’acqua e arrivare a valle.

 

Questa spirale che ingloba mancanza di precipitazioni e temperature elevate ha creato una barriera invisibile che paralizza gli eventi atmosferici.

Il nuovo anomalo trend è caratterizzato dalla presenza troppo prolungata di alta pressione che stringe l’Europa centro-occidentale in una morsa, impedendo  il passaggio delle correnti atlantiche che portano piogge. 

 

3 Uso improprio del suolo e abuso d’acqua.

Gran parte del suolo è stata impermeabilizzata.

L’acqua non riesce a ricaricare le falde profonde, che sono tra le nostre principali riserve di acqua potabile. 

Esiste una quantità di acqua che non ci accorgiamo di consumare quotidianamente, nascosta nella produzione di  vestiti e di cibo. 

Sapevi che per produrre una sola maglietta di cotone impieghiamo 20 vasche d’acqua?

Il nostro modello di consumo è lineare ed estrattivo e per questo  ormai insostenibile.

 

Come siamo arrivati a questo punto?

Esiste una soluzione a questo danno?

Oppure siamo ad un punto di non ritorno? 

 

Serve pensare a un nuovo approccio più circolare, dove gli scarti non siano più rifiuti,  ma risorse.

E che necessiti del minor apporto di energia possibile.

Questo si tradurrà in una riduzione delle emissioni in atmosfera di gas serra.

 

E di giardini con il loro bel prato all’inglese, vogliamo parlarne?

Ci sarà un motivo perché si chiama all’inglese e non all’italiana. 

Il clima in Inghilterra è da sempre noto per essere umido e piovoso anche d’estate, quindi i prati rigogliosi che vediamo in UK sono del tutto sostenibili e inseriti  nel loro contesto naturale. 

Con un clima come il nostro, non possiamo pretendere il prato all’inglese da Torino a Catania. 

È insostenibile.

Anche se lo abbiamo preteso.

O forse ci è stato imposto, da decenni di propaganda fasulla, volta solo ad alimentare il mercato di una quantità, sempre più ingente, di attrezzature e prodotti chimici.

Ci sono centinaia di altri esempi di consumismo insostenibile. 

E’ questa la malattia che imperversa e dilaga sempre più.

Come facciamo a trovare una soluzione, una cura se ancora non vogliamo credere al malessere..

 

E se continua a non piovere, che cosa  potrebbe succedere?

 

Quali saranno le conseguenze della siccità a breve, medio e lungo termine? 

Il tuo giardino sarebbe in grado di resistere,  per un lungo periodo, senz’acqua?

E’ ora di iniziare a pensarci  e di metterlo ai ripari.

 

Se sei in procinto di realizzare il tuo giardino fai molta attenzione a queste possibilità.

Se invece vorresti rinnovare il giardino prendi in considerazione l’ipotesi di cambiare approccio e orientati verso soluzioni più etiche e sostenibili.

Oltre a dare un contributo concreto nel mitigare i cambiamenti climatici e la salvaguardia della biodiversità, ne troverai giovamento anche a livello economico e personale.

Sono pronto a garantirtelo.

 

AUTORE: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

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