Hai mai provato a vedere il mondo dal punto di vista di un albero? No, non sto scherzando, davvero.
Chiariamoci: non mi aspetto che tu ti arrampichi su un cipresso a 20 metri come facevo io da ragazzino (anche se, se hai voglia di farlo, fai pure), ma pensaci un attimo.
Gli alberi hanno una prospettiva straordinaria.
Stanno lì, in silenzio, a osservare il mondo che si agita attorno a loro.
Mi ricordo di quando da bambino mi arrampicavo sugli alberi.
Era un po’ la disperazione dei miei genitori, ma per me era una fuga.
Da lassù, il caos della vita a terra sembrava svanire, diventava tutto più chiaro.
Sì, perché gli alberi, da quella loro altezza, ti danno una sorta di pace, un senso di protezione.
Mi sentivo al sicuro per aria, lontano dal trambusto del mondo.
Ora, non so se anche tu hai mai provato questa sensazione, ma ti assicuro che una volta lassù, tutto cambia.
Il Barone Rampante e la Connessione con gli Alberi
Ecco, probabilmente hai già capito che ho un rapporto particolare con gli alberi.
Non è solo questione di arrampicarsi per sport o per lavoro; è una connessione profonda.
È come se gli alberi fossero sempre stati lì per me, come un vecchio amico che ti accoglie quando hai bisogno di un rifugio.
La mia passione mi ha portato a diventare un arboricoltore, ma non è stato un percorso lineare.
Come Cosimo, il protagonista del “Barone Rampante” di Italo Calvino, ho scelto di “salire sugli alberi” e da lì guardare il mondo da un’altra prospettiva.
Tu ci hai mai pensato a quanto possa essere diversa la vista da lassù?
Sì, perché gli alberi ti offrono una prospettiva unica.
E poi, ammettiamolo, la vista è mozzafiato.
Pensa a una città vista dall’alto, ma non dalla terrazza dove potrebbero tutti.
No, sto parlando di arrampicarsi su un pino di 30 metri e guardare la città che si stende ai tuoi piedi come un plastico.
Il Tree Climbing: Non Solo Sport, ma una Filosofia
So già cosa stai pensando: “Okay, bello, ma che c’entra tutto questo con il giardinaggio sostenibile?”
Ebbene, il tree climbing è molto più di uno sport o di un metodo per potare gli alberi.
È una filosofia, un modo di rapportarsi con la Natura.
Ho passato gran parte della mia vita tra gli alberi, prima arrampicandomi per pura passione, poi per lavoro.
E una cosa l’ho capita: gli alberi non sono oggetti.
Non sono solo “cose” che stanno lì in giardino a far ombra o a decorare.
Sono esseri viventi con cui possiamo entrare in relazione.
E qui sta la chiave di un giardinaggio davvero sostenibile: la relazione con gli alberi.
Non ti sto suggerendo di salire su ogni albero che incontri (anche se ammetto che è una tentazione irresistibile), ma di guardare gli alberi con occhi nuovi.
Riconoscere la loro presenza, capire le loro necessità, e sì, anche rispettarli.
Alberi e Sicurezza: Un Atto di Rispetto
Quando si parla di tree climbing, non si tratta solo di potare rami o abbattere alberi in modo controllato.
Si tratta anche di sicurezza.
Non è un caso che insisto tanto sulla formazione.
Non puoi salire su un albero con una motosega senza sapere esattamente cosa stai facendo.
Sarebbe come andare in bicicletta senza freni: prima o poi ti schianti.
Ma c’è di più: il rispetto per la propria sicurezza è strettamente legato al rispetto per l’albero.
Se non sei in grado di prenderti cura di te stesso mentre lavori su un albero, come puoi pensare di prenderti cura dell’albero stesso?
E poi, c’è anche una questione di responsabilità.
Ho visto con i miei occhi situazioni in cui persone si sono improvvisate arboricoltori, salendo su alberi in condizioni assurde, senza le attrezzature giuste, senza sapere davvero cosa stavano facendo.
Ora, pensa a chi ha commissionato quel lavoro.
Che siano privati o amministrazioni pubbliche, spesso non hanno idea di quali siano i rischi.
Quante volte hai visto abbattimenti fatti male, potature che erano più mutilazioni che altro?
Eh già, perché l’ignoranza in questo campo è ancora molto diffusa. E non parlo solo dei committenti.
Ci sono ancora troppi operatori che si improvvisano, che vedono l’albero solo come un lavoro da fare e non come un essere vivente da rispettare.
Mettere a Dimora: L’Atto Più Naturale e Dimenticato
Parliamo un attimo di una cosa che sembra banale, ma che in realtà è fondamentale: mettere a dimora un albero.
Sì, proprio così. Non stiamo parlando di fare un buco nel terreno e piantare un palo.
Stiamo parlando di dare vita a un essere che potrà vivere per decenni, se non per secoli.
E qui entra in gioco il giardinaggio sostenibile.
Hai mai pensato a quanto sia importante mettere a dimora gli alberi in modo corretto?
Non è solo una questione di estetica.
È una questione di vita o di morte per l’albero.
Un albero piantato male è un albero destinato a soffrire, a crescere storto, a essere più vulnerabile alle malattie e alle intemperie.
E invece, quanti si preoccupano davvero di farlo nel modo giusto?
Troppo spesso vedo alberi piantati senza nessuna cura, senza pensare al terreno, all’esposizione, alla profondità della buca.
Il Vivaismo: Una Realtà da Rivedere
Se vogliamo parlare di giardinaggio sostenibile, non possiamo ignorare da dove vengono le piante che mettiamo nei nostri giardini.
Hai mai pensato a come vengono cresciute le piante nei vivai? Spesso vengono allevate in modo intensivo, in terreni non adatti, costrette a crescere in fretta per essere vendute il più presto possibile.
E poi, quando le piantiamo nei nostri giardini, ci chiediamo perché non crescono bene, perché si ammalano, perché non vivono a lungo.
Non sto dicendo che tutti i vivai siano così, ma è un problema che esiste e che va affrontato.
Se vogliamo davvero un giardinaggio sostenibile, dobbiamo iniziare a pensare anche a questo aspetto.
L’Errore della Capitozzatura
Ormai che ci siamo parliamo un attimo della capitozzatura, uno degli errori più comuni e dannosi che si possono fare agli alberi.
Sì, perché diciamocelo chiaramente: capitozzare un albero è come mutilarlo.
Eppure, quante volte vediamo alberi potati male, tagliati in modo aggressivo, senza nessun rispetto per la loro forma naturale?
Forse l’hai fatto anche tu, o forse hai chiamato qualcuno che l’ha fatto al posto tuo.
Ma la verità è che un albero capitozzato non solo perde la sua bellezza, ma anche la sua salute.
I tagli grandi e improvvisi lo espongono a infezioni, lo indeboliscono, e alla fine, lo condannano a una morte prematura.
Il Ruolo dell’Arboricoltore e la Condivisione della Conoscenza
Sai qual è stata una delle scoperte più importanti del mio percorso?
Che un arboricoltore, nella sua vita, può prendersi cura di un numero limitato di alberi.
Sì, è un po’ deprimente se ci pensi.
Ma è la realtà. E allora, che fare?
La risposta è semplice: condividere la conoscenza.
Insegnare ad altri a prendersi cura degli alberi, formare nuovi arboricoltori, diffondere una cultura del rispetto e della cura degli alberi.
È anche per questo che ho iniziato a fare divulgazione.
Perché più siamo a conoscere e a diffondere queste pratiche, più alberi potranno essere curati in modo adeguato.
Una Nuova Prospettiva
Quindi, la prossima volta che guardi un albero, prova a vederlo con occhi diversi.
Non solo come una pianta che sta lì a far ombra o a decorare, ma come un essere vivente che ha bisogno di rispetto, di cura, di attenzione.
Ricorda: il punto di vista degli alberi è sempre un punto di vista straordinario.
E se impariamo a guardare il mondo anche dal loro punto di vista, potremo vedere la vita con più consapevolezza.
Autore: Roberto Massai
Natural Garden Designer & Tutor