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Quando pensi a un prato verde e rigoglioso, probabilmente immagini qualcosa che fa invidia ai vicini, un perfetto tappeto d’erba che sembra uscito da una rivista.

Ma se invece ti soffermi a riflettere sull’impatto che questo prato può avere sull’ambiente, sulla tua salute e sulle risorse che consuma, beh, allora ci stiamo avvicinando a un tema molto più complesso e delicato.

 

Il mio obiettivo qui non è certo quello di convincerti a smantellare il tuo prato domani stesso, ma piuttosto di farti riflettere su cosa significa davvero mantenere un prato all’inglese, soprattutto in un clima come il nostro.

Nei paesi del Mediterraneo, dove le estati sono lunghe, calde e secche, avere un prato perfetto richiede una quantità impressionante di acqua, fertilizzanti e cure continue.

Non si tratta di un processo naturale, come potrebbe avvenire in Inghilterra o Irlanda, dove la pioggia abbondante fa la maggior parte del lavoro.

 

Qui, invece, ogni metro quadro di prato può consumare tra i 1000 e i 2000 litri d’acqua all’anno.

È una cifra che fa riflettere, soprattutto in un’epoca in cui la risorsa idrica è sempre più preziosa.

E non parliamo solo di acqua.

Più irrighi il prato, più cresce, e più spesso devi tagliarlo.

Ogni taglio richiede energia, che a sua volta necessita di fertilizzanti per mantenere il prato verde e sano.

Questo ciclo di irrigazione, taglio e concimazione può diventare una vera e propria dipendenza, sia per il prato che per te.

 

Ho incontrato molte persone che hanno scelto il prato pensando di semplificarsi la vita, senza rendersi conto del peso che questa decisione avrebbe avuto a lungo termine, sia in termini di tempo che di costi.

Non dimentichiamo che i concimi chimici e i pesticidi utilizzati per mantenere il prato verde e perfetto hanno un impatto significativo sull’ambiente.

Molti di questi prodotti sono importati dagli Stati Uniti, dove il prato è stato elevato a simbolo del sogno americano.

 

Ma qui, nel Mediterraneo, abbiamo a che fare con un clima completamente diverso.

Il prato, per noi, non è una tradizione, ma piuttosto una moda recente, emersa negli ultimi decenni.

Se guardiamo alla storia, i giardini del Mediterraneo sono sempre stati progettati per risparmiare acqua, con sistemi ingegnosi di raccolta e utilizzo dell’acqua piovana.

I nostri antenati non avrebbero mai sprecato acqua preziosa per mantenere un prato verde durante le torride estati.

 

Eppure, oggi siamo disposti a spendere cifre considerevoli e a consumare risorse preziose per un pezzo di terra verde che, diciamocelo, non è neanche adatto al nostro clima.

Ti invito a riflettere su questo: è davvero necessario un prato all’inglese nel tuo giardino?

O forse esistono alternative più sostenibili e meno dispendiose, che ti permettano di godere del tuo spazio verde senza dover sacrificare l’ambiente e le tue risorse?

 

Se hai qualche dubbio o vuoi condividere la tua opinione, scrivimi pure a robertomassai@giardinofuturo.it

E se apprezzi i contenuti che pubblico, condividili con chi, come te, ama la natura e i giardini.

Insieme, possiamo fare la differenza.

 

 

 

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

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