Skip to main content

Anche il giardino è un campo di battaglia.

Ti sei mai sentito  in concorrenza con altri per il tuo giardino?

Quanti giardini ho incontrato nei 20 anni passati che non servivano ad altro che a rappresentare l’ego del proprio proprietario.

A quale prezzo, però.

 

Un sacco di persone vorrebbero un giardino da fare invidia a tutti, senza però  durare fatica e spendere soldi di continuo.

Ad eccezione  delle scorciatoie: prodotti chimici, attrezzature particolari, piante e prato pronto effetto.

Tutto ciò che possa servire ad anticipare i tempi o stupire gli altri, legittima a sperperare ogni genere di risorsa.

 

Se guardi indietro nella storia, in ogni  epoca i giardini sono stati costruiti per stupire, manifestare il proprio potere e ricchezza, fino ad arrivare alla propria propaganda.

L’unica cosa che sfugge ai più è il fatto che fino a poco tempo fa, i giardini erano appannaggio solo dei ricchi e dei potenti.

E non mi riferisco ai poveri arricchiti che vanno tanto di moda oggi.

Parlo di re, principi, nobili, papi, filosofi, mercanti, industriali e un sacco di soggetti che si erano avvalsi del sudore e pure del sangue della povera gente per condurre una vita di sfarzo ed agi.

Sempre con la forza.

 

Dai giardini intorno a ville e castelli, alle riserve di caccia, ai terreni coltivati per produrre cibo e medicine, la manovalanza a costo zero abbondava sempre.

Al prezzo della vita o delle frustate, quanti uomini saranno diventati concime degli stessi giardini che avevano coltivato.

E’ un po’ macabro, ma è pur sempre la realtà dei fatti.

Fatti che spesso ci scordiamo o facciamo finta di non ricordare.

 

Pensiamo che la guerra sia brutta perché porta morte, fame e distruzione.

Eppure una costante della storia, dall’antichità fino ai giorni nostri, sono stati  i milioni di schiavi, braccianti, nullatenenti   sacrificati  da despoti e barbari, solo per vantarsi delle proprie magnificenze.

Anche con i giardini.

 

Che si parli di antiche civiltà fluviali, di Greci o di Romani, di feudatari o mecenati, fino ad arrivare ai colonialisti, agli industriali, i nobili e infine i borghesi, tutti hanno sempre accompagnato le proprie esistenze con i giardini.

Pochi eletti a beneficiare di questo grande privilegio e tutti gli altri a penare e barcamenarsi alla meno peggio per sopravvivere.

 

Oggi le aspettative si sono alzate e in tanti ambiscono ad elevarsi e somigliare ai potenti di un tempo.

Una bella casa in altura con vista panoramica a ricordo di quelle vedette fortificate quasi inespugnabili.

Muri di cinta trasformati in siepi squadrate per non permettere a nessuno di sbirciare.

Che cosa, non l’ ho mai capito.

Come se ognuno, in ogni momento avesse qualsiasi cosa da nascondere a chicchessia.

A tutto questo si aggiunga la passione per lo sport e così i loro  prati che si allineano a quegli standard vertiginosi che impongono il calcio, il tennis e pure il golf.

 

Spero per te che non ti sia fatto ancora prendere da questo vortice dell’effimero.

Perché è tutta una bufala.

Anche se è facile cascarci in pieno.

 

Basterebbe così poco  per avere un bel giardino sano, indipendente, senza tanti fronzoli.

Un terreno ideale.

Le giuste piante, spaziate bene.

Poche, ma scelte con criterio e lungimiranza.

Un sacco di fiori che si susseguono nelle stagioni.

Pochi colori, con tante tonalità e ben abbinate.

Pochi gradevoli profumi e un’infinità di sapori.

La pazienza di saper aspettare che ogni cosa faccia il suo corso.

E nel frattempo la capacità di sorprendersi per ogni piccola novità o progresso.

Sapersi emozionare per un fiore che sboccia, la visita di un insetto, un frutto che matura.

 

Quello che ti propongo è di lasciar perdere i miti del passato e le competizioni del presente.

Non portano a niente se non sono alimentate dal solito bagno di sangue.

Anche se oggi “l’emorragia” è cambiata.

Invece degli schiavi, tocca ai tuoi soldi.

E lo schiavo che serve per guadagnarli prova a chiederti chi sia.

 

E’ giunta l’ora di aprire gli occhi e destarti dal torpore  indotto.

Orientati su te stesso e sul rapporto che puoi riscoprire con la natura grazie alla magia del tuo giardino.

Attraverso i suoi cicli, attraverso le stagioni, con la sua lentezza e tornando a valorizzare il tuo tempo.

 

Quando ti sentirai un tutt’uno con il tuo giardino, ti renderai conto che tutto il resto non conta.  

Ascolta il tuo istinto, prendi spunto dalla natura e dimentica le storie.

 Lascia che il tuo giardino sia libero di esprimersi al meglio e non potrai fare altro che  emozionarti e seguirlo.

 

AUTORE: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

Giardino Futuro - i 10 fondamenti del giardinaggio sostenibile

Prima di andare

Hai già scaricato la guida gratuita?

I 10 FONDAMENTI DEL GIARDINAGGIO
DEL FUTURO